L’identità come processo dinamico e il nesso tra natura umana e cultura: Un’indagine interdisciplinare
- Marco Zuccon
- 28 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 2 giorni fa
L’identità umana, spesso considerata come un attributo statico, è in realtà un processo dinamico, in continua evoluzione, influenzato profondamente dalle esperienze culturali, sociali e dalle interazioni con l'ambiente. In questa prospettiva, si supera la visione individualistica dell'essere umano, abbracciando un approccio più relazionale e processuale che considera l'identità come un costrutto flessibile e plasmato nel tempo.

Il Ruolo della Cultura nell’Identità
La cultura gioca un ruolo fondamentale nel plasmare l'identità individuale. Essa non è semplicemente un insieme di pratiche e valori trasmessi meccanicamente, ma un sistema complesso di significati condivisi che orientano l'azione umana. Le interazioni sociali e le appartenenze a comunità influenzano profondamente il modo in cui gli individui percepiscono se stessi e il mondo. Seguendo gli studi di Clifford Geertz, possiamo affermare che la cultura è un sistema simbolico che definisce i significati e le aspettative all'interno delle quali gli individui costruiscono la propria identità.
Allo stesso tempo, l’apprendimento culturale non è un processo passivo. Gli individui agiscono sulla cultura, creando la propria visione e adattandola alle circostanze della loro vita. In questo senso, la cultura è malleabile, poiché le persone possono associarsi ad essa in modi diversi, rifiutandola, accettandola o reinterpretandola.
Apprendimento Relazionale e Plasticità Cerebrale
L’apprendimento umano è profondamente sociale e relazionale. Sin dalla nascita, i bambini acquisiscono le competenze cognitive, emotive e sociali attraverso l’interazione con gli altri. Questa visione si integra con le moderne scoperte sulla plasticità cerebrale: il cervello umano si sviluppa in modo flessibile e adattivo in risposta alle esperienze vissute, influenzando non solo lo sviluppo cognitivo, ma anche la formazione dell'identità.
L’identità, dunque, non è qualcosa di determinato fin dall’infanzia, ma il risultato di un processo di evoluzione continua. Ciò che un individuo sperimenta nei primi anni di vita non determina rigidamente il suo futuro, ma fornisce un quadro probabilistico che orienta il modo in cui interpreterà se stesso e il mondo esterno. Questo processo dinamico riflette l'interazione costante tra fattori genetici e ambientali, in cui il genoma rappresenta un modello su cui l’essere umano costruisce la sua totalità fisica e psicologica.
Il Corpo come Mediatore tra Individuo e Mondo
Il corpo non è semplicemente uno strumento per agire nel mondo, ma un mediatore essenziale dell’esperienza umana. Secondo Merleau-Ponty, il corpo vissuto è il punto di partenza di ogni esperienza, e attraverso di esso interpretiamo e conosciamo la realtà. La locomozione, ad esempio, è una capacità biologica innata, ma i modi in cui camminiamo e ci muoviamo sono culturalmente determinati e trasmessi di generazione in generazione. Ciò che è universale, come la capacità di camminare, viene modellato dalla cultura in modi specifici, esprimendo valori sociali e normativi.
Universalità e Specificità nello Sviluppo Umano
Mentre la cultura svolge un ruolo cruciale nel plasmare l’identità, esistono alcune universalità nel processo di sviluppo umano. Le teorie di Erik Erikson, ad esempio, sottolineano l’esistenza di fasi comuni nello sviluppo psicosociale, indipendentemente dal contesto culturale. Tuttavia, il modo in cui queste fasi vengono vissute e superate varia significativamente a seconda delle norme e delle pratiche culturali che caratterizzano una determinata società. Questa interazione tra universale e particolare riflette la natura complessa del processo identitario, che è al contempo influenzato da fattori biologici e culturali.
L’Uomo come Agente Attivo della Propria Evoluzione
L'essere umano, così come ogni altro organismo vivente, è un agente attivo del proprio sviluppo e di quello dell'ambiente circostante. L’evoluzione umana si distingue per la sua elevata plasticità e predisposizione all’apprendimento. L’uomo non eredita semplicemente capacità biologiche predeterminate, ma sviluppa competenze e abilità all’interno di un sistema evolutivo fatto di relazioni e interazioni con altri esseri umani e con l’ambiente.
Non esiste un’essenza predefinita che possa isolare una capacità o un’attività umana dalla sua esecuzione nel tempo reale. La nostra identità e le nostre abilità sono frutto di un continuo processo di interazione tra geni, ambiente e cultura, che insieme formano l'architettura complessiva del nostro essere. Questo processo genera un’identità non statica, ma in costante evoluzione, capace di adattarsi alle circostanze mutevoli e di rispondere alle sfide poste dall'ambiente e dalle relazioni sociali.
L’identità umana è il risultato di un complesso intreccio tra fattori biologici, culturali e sociali, che richiede un approccio interdisciplinare per essere compreso nella sua totalità. Mentre esistono alcune universalità nel modo in cui gli esseri umani si sviluppano e acquisiscono competenze, il contesto culturale gioca un ruolo cruciale nel definire i significati e le forme specifiche dell’identità. L’interazione tra natura umana e cultura è continua e profonda, con il cervello umano che si adatta alle esperienze vissute, contribuendo alla formazione di un sé dinamico e in continua trasformazione.
Psicologo Marco Zuccon - Psicologo online e in presenza.


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